Luigi Russolo

(Portogruaro, 1885 – Cerro di Laveno, 1947)

Trasferitosi nel 1901 a Milano, Luigi Russolo studia all’Accademia di Belle Arti di Brera, dimostrando spiccate doti per la pittura e l’incisione. Inseritosi nel panorama artistico milanese, subisce l’influenza di Gaetano Previati e Romolo Romani, abbracciandone la cifra divisionista e simbolista in una serie di acqueforti di grande forza espressiva, dove il segno diviso, franto e risoluto, enfatizza la drammaticità  dei potenti chiaroscuri. Conosciuto Umberto Boccioni nel 1909, incontra l’anno successivo Filippo Tommaso Marinetti e Carlo Carrà  – firmatario con lui nel 1911 del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico della pittura futurista – sposando le teorie futuriste e prendendo parte con entusiasmo a tutte le mostre del gruppo. Nel 1912 interviene all’importante rassegna futurista organizzata alla Galerie Bernheim-Jeune di Parigi. Nato da una famiglia di musicisti e da sempre versato nella musica, vi si dedica con passione prima e dopo la guerra – che lo vede coinvolto dal 1915, arruolato, ferito, e congedato nel 1917 – unendo all’attività  di concertista quella di teorico teso all’invenzione di nuovi suoni e armonie in sinergia con l’estetica futurista.

Nella collezione
Trionfo della morte o I vinti - Russolo